Il Restauro del mantello ottocentesco
Descrizione materica e iconografica: Il mantello corto, oggetto de restauro conservativo, ha la forma di mezza ruota. Il tessuto per confezionare il manufatto é un taffetas in seta rossa ricamato con filati d’argento. I motivi decorativi sono i simboli della Passione di Cristo, bastone con chiodi, fruste, colonna, dadi e corona di spine. Sul perimetro vi é una cornicetta sinuosa raffigurante il simbolo eucaristico dell’uva. Su tutta la profilatura é fissata una minuta frangia in filato d’argento. I motivi decorativi ecclesiastici e la manifattura del ricamo richiamano gli schemi di fine ottocento. La fodera originale, di colore rosa, é in cotone inamidato.Stato conservativo pre restauro. Il mantello al momento della consegna per il restauro, risulta in un discreto stato di conservazione. É ricoperto da un sottile strato di particellari superficiale e presenta pieghe nette. La frangia e i filati metallici sono leggermente ossidati. In diverse zone i filati metallici sono slegati dalle cuciture originale e appaiono aggrovigliati e intrecciati in modo caotico recando disturbo visivo. I filati metallici, in alcune zone , sono stati rammendati con punti di cotone bianco in maniera grossolana. Nella zona d l collo é presente una frangia non coerente con quella originale. Questa é fissata su tutto il perimetro del mantello. La fodera ha perso l’amido e risulta molto morbida al tatto. Descrizione generale dell’intervento: L’intervento di restauro conservativo eseguito suo mantello é finalizzato al recupero dell’opera. É stato effettuato un attento e puntuale rilievo fotografico del manufatto prima, durante e a conclusione delle fasi d’intervento. Attraverso la mappatura sono state segnalate le zone del degrado su tutta la superficie. Inizialmente, grazie ad una pulitura meccanica con l’utilizzo di aspiratori a potenza regolabile, si é eliminato lo strato di particellari superficiale. Nonostante la pulitura meccanica ne ha eliminato la polvere superficiale coesa al tessuto per elettrostaticitá, non é stato possibile eliminare le particelle di sporco penetrate più a fondo negli interstizi delle fibre. Si é deciso di procedere con la pulitura chimica, effettuando un lavaggio per immersione in acqua e sapone neutro che ha eliminato la polvere e lo sporco. Inoltre, durante la fase di asciugatura, si sono potute eliminare le pieghe nette. Questa decisione é scaturita tenendo conto che il tessuto non presentava particolari problemi fisico-strutturali. Trattandosi di taffetas in tinta unita non si sarebbe verificata una delle difficoltà predominante nella tecnica della pulitura per immersione, ovvero, quella della perdita del colorante su fondi chiari. Durante il lavaggio é stato possibile rimuovere l’ossido dalla frangia e dai filati metallici con soluzione di acqua e acido citrico. Successivamente, la fase della stenditura é avvenuta adagiando il tessuto bagnato su un pannello di polistirolo. Per evitare che durante l’asciugatura a temperatura ambiente il tessuto si potesse deformare, stringendosi o prendendo forme stravaganti, tutto il perimetro é stato fissato con degli spilli entomologici. Gli spilli entomologici hanno la particolarità di non ossidare a contatto con l’acqua e hanno un diametro più sottile, in modo da creare un fiorellino notevolmente più piccolo rispetto agli spilli di uso comune. Si é proceduto con il riposizionamento a cucito seguendo la sequenza originale e fissando in maniera parallela i filati metallici che apparivano slegati e aggrovigliati. In alcune zone, dove erano mancanti, si sono posizionati dei nuovi filati della stessa fattura con un grado leggermente più alto di lucidità rispetto all’originale. In questo modo é stato possibile rendere visibile l’aggiunta del nuovo materiale. Le aggiunte del filato metallico hanno donato una visione estetica più completa. Sullo scollo era presente una granita diversa da sulla originale che si presentava rovinata e mancante in alcune porzioni. Questa in quanto oggetto di un vecchio intervento non coerente con l’originale é stata rimossa ed é stata sostituita con una nuova, simile all’originale, realizzata con la tecnica dei fuselli. Infine, per rendere il manufatto più compatto e rigido é stata posizionata una fodera nuova di colore neutro, lasciando all’interno quella originale. Restauro realizzato dalla Dottoressa Monica Cannillo titolare della ditta Texture conservazione e restauro di tessuti antichi di Bari.
Foto: Giovanni Ribaudo
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