Il Fercolo con le statue
Nel corso dello studio preparatorio (disegno del 1913) il maestro Azzolina apportò numerose modifiche all'idea originale del Fercolo, modificando più volte lo stile delle colonne che reggono la cupola, fino ad arrivare a un cambiamento radicale e sostiturile completamente con dei pilastri dentro i quali vi ricavò delle nicchie per collocarvi le quattro statue simbolo della passione di Cristo: la Madonna addolorata; S. Pietro " capo della Chiesa"; S. Giovanni evangelista, nuovo figlio di Maria e Giuda traditore che resosi conto dell'infamia commessa, si dispera mettendosi una mano ai capelli e l'altra al collo, lanciando a terra il sacchetto con i 30 denari. E' in questi anni (1913-1915) che probabilmente viene realizzato il fercolo (cilio processionale). Nel pieno della sua attività professionale egli si richiama e stili già utilizzati in passato, risultando però originale in certe soluzioni architettonico-ornamentali. Realizzato in legno di tiglio, presenta base quadrata e pianta ottagonale a baldacchino con cupola a spicchi alternati triangolari alternata, traforata e finemente cesellata nelle fasce orizzontali decrescenti. Al centro sulla sommità si apre al cielo con una croce composita sulla quale all'esterno è fissata in verticale la sfera con la croce dorata. Il fercolo misura alla base cm 175 x 143; l'altezza fino alla punta della croce è di metri 3,00; i quattro pilatri agli angoli reggono la cupola e ospitano nelle nicchie i quattro personaggi protagonisti. Gli stessi pilatri
reggono sulla sommità altrettanti capitelli formati da testine di angeli alati, sui quali si innestano i quattro archi che delimitano la cupola: queste testine di angeli coprono i perni metallici inseriti negli incastri della cupola indispensabili per bloccare tutta la struttura. Altre testine di angeli alati ornano i quattro archi all'interno e all'esterno, mentre numerosi ornamenti a tutto tondo finemente intagliati, coronano la cupola lungo il perimetro del cornicione. Da notare ancora una lunga serie di decori a rielievo applicati su tutto il fercolo e realizzati probabilmente con una macchina a pressione. Il fercolo viene verniciato con "l'oro dei poveri" cioè la porporina, una vernice dorata costituita da polvere metallica in legante oleoso, coperta poi con vernice fissante trasparente. Se dopo la stesura la porporina dà un effetto dorato sfavillante, col tempo, ma mano che la vernice coerente si consuma, si ossida, assume una colorazione oro-ocra spento.
Fonte: Mario Biffarella.